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Richieste di aiuto a Trevor Project aumentate del 125% dopo la vittoria di Trump

A seguito delle recenti elezioni negli Stati Uniti, il Trevor Project ha registrato un aumento significativo del 125% nelle richieste di assistenza da parte di giovani LGBTQIA+, iniziando dalla mezzanotte del giorno elettorale. L’organizzazione ha dichiarato che gran parte di questi contatti è stata motivata dall’“ansia elettorale”. Questo fenomeno riflette una crescente preoccupazione tra i giovani LGBTQIA+, che temono per i loro diritti e la propria sicurezza sotto un’amministrazione di Donald Trump, il quale ha promesso di attuare politiche particolarmente restrittive nei confronti della comunità LGBTQIA+.

La comunità transgender è particolarmente colpita da questa atmosfera di timore. Durante la sua campagna, Trump ha spesso usato una retorica anti-trans, promettendo di vietare l’accesso agli sport femminili per persone transgender e di eliminare l’educazione alla diversità di genere nelle scuole. Inoltre, il Presidente-eletto ha annunciato l’intenzione di limitare le cure di affermazione di genere per i minori e di riconoscere esclusivamente i generi assegnati alla nascita.

Queste proposte di legge hanno avuto un impatto particolarmente negativo sui giovani neri o afroamericani LGBTQIA+. Secondo le statistiche del Trevor Project, il 14% dei giovani neri LGBTQIA+ ha tentato il suicidio nell’ultimo anno, rispetto al 10% dei giovani LGBTQIA+ bianchi. Inoltre, l’11% di questi giovani neri ha subito minacce o aggressioni fisiche, mentre il 36% ha riportato esperienze di discriminazione nello stesso periodo.

Le difficoltà psicologiche sono diffuse tra questi giovani: il 44% dei giovani neri LGBTQIA+ ha considerato seriamente il suicidio negli ultimi dodici mesi, una percentuale che sale al 59% tra i giovani transgender e non-binary neri. Il 55% ha riportato sintomi di disturbo d’ansia generalizzato nelle ultime due settimane, dato che sale al 70% tra i giovani transgender e non-binary. Infine, il 63% di questi giovani riferisce sintomi di depressione maggiore, con picchi del 71% tra i transgender e non-binary.

Il contesto legislativo si è fatto più difficile anche a livello statale, dove quest’anno sono stati introdotti un numero record di 664 proposte di legge contro la comunità LGBTQIA+, quasi quattro volte quelle del 2022. Tra le 45 approvate, molte riguardano restrizioni sull’educazione e sui diritti civili. Secondo il Trans Legislation Tracker, se alcune di queste leggi dovessero essere approvate a livello federale, potrebbero limitare ulteriormente i diritti LGBTQIA+, rendendo difficile per molte persone LGBTQIA+ vivere apertamente e senza paura.

Di fronte a queste sfide, diverse organizzazioni come Human Rights Campaign e GLAAD stanno preparando risposte legali e iniziative di sensibilizzazione. Sarah Kate Ellis, presidente di GLAAD, ha dichiarato che la comunità LGBTQIA+ dovrà affrontare un periodo “intimidatorio” e ha ricordato che il primo mandato di Trump è stato segnato da 225 episodi di politiche o dichiarazioni pubbliche che hanno danneggiato i diritti LGBTQIA+.

Brandon Wolf, portavoce della Human Rights Campaign e sopravvissuto alla sparatoria del Pulse Nightclub, ha sottolineato l’importanza della solidarietà comunitaria per sostenere i giovani LGBTQIA+ in un periodo così difficile: “Ho detto molte volte che la comunità mi ha salvato la vita più e più volte. Credo che ora abbiamo bisogno di quella comunità più che mai”.

Il Trevor Project è un’organizzazione no-profit statunitense fondata nel 1998, dedicata alla prevenzione del suicidio e al supporto dei giovani LGBTQIA+. Attraverso servizi di consulenza e interventi di crisi, come linee telefoniche, chat e SMS, il Trevor Project offre supporto immediato a giovani che si trovano in situazioni di difficoltà emotiva o che hanno bisogno di un sostegno psicologico. L’organizzazione si occupa inoltre di sensibilizzare il pubblico e di condurre ricerche sulla salute mentale della comunità LGBTQIA+, con un’attenzione particolare alle sfide e ai rischi legati alla discriminazione e allo stigma.