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Passi avanti per la legge contro “la propaganda Lgbt” in Georgia

Il governo georgiano ha compiuto un passo decisivo verso l’approvazione della sua controversa legge anti-LGBTQ, denominata “legge sulla propaganda”, la scorsa settimana, con l’approvazione in seconda lettura in parlamento. La votazione finale è prevista per il 17 settembre.

Il partito al governo, Sogno Georgiano (ქართული ოცნება, Georgian Dream), ha introdotto il disegno di legge quest’estate, provocando una rapida condanna da parte degli alleati occidentali. Gli analisti ritengono che il governo stia usando questa legge per fomentare divisioni all’interno dell’opposizione in vista delle elezioni parlamentari previste per la fine di ottobre.

Ispirata a una legge simile approvata in Russia nel 2013, la proposta di legge vieterebbe qualsiasi raduno, prodotto o programma educativo che “popolarizzi” persone o identità LGBTQ, proibirebbe l’assistenza sanitaria legata al genere per le persone transgender e il riconoscimento legale del loro genere, nonché il riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso, l’adozione da parte di coppie omosessuali e il matrimonio tra persone non eterosessuali o non cisgender.

L’approvazione in seconda lettura ha ricevuto una forte condanna dall’Unione Europea. In una dichiarazione, l’UE ha affermato che “questo pacchetto mina i diritti fondamentali del popolo georgiano e rischia di aumentare la stigmatizzazione e la discriminazione di parte della popolazione” e ha invitato le autorità georgiane a riconsiderare completamente la proposta di legge.

Negli ultimi anni, Sogno Georgiano ha assunto una posizione sempre più autoritaria e anti-occidentale, posizionandosi insieme alla Russia come un baluardo contro i valori europei liberali e inclusivi, che vengono dipinti come promotori dei diritti LGBTQ. Questa svolta arriva nonostante il sostegno pubblico schiacciante all’adesione all’Unione Europea e l’obiettivo dichiarato del governo di entrare a far parte del blocco. La Georgia ha ottenuto lo status di candidato lo scorso anno, ma recenti azioni antidemocratiche hanno spinto l’UE a minacciare di sospendere la candidatura.

Quest’anno, la Georgia ha anche approvato una “legge sugli agenti stranieri”, che obbliga qualsiasi organizzazione che riceve finanziamenti dall’estero a registrarsi come agente di una potenza straniera, con pesanti sanzioni per chi non rispetta la norma. Molti critici vedono questa legge, ispirata a una normativa simile adottata in Russia, come un tentativo di mettere a tacere e screditare i gruppi di opposizione, i media e le organizzazioni della società civile.

Alcuni paesi dell’Europa orientale, come Lituania e Ungheria, hanno adottato leggi simili contro la “propaganda LGBT”, mentre una proposta simile è in discussione in Slovacchia.