Il Presidente del Parlamento del Ghana, Alban Bagbin, ha comunicato di aver ordinato al Segretario del Parlamento di trasmettere il Promotion of Human Sexual Rights and Family Values Bill (in italiano, “Legge sulla Promozione dei Diritti Sessuali Umani e dei Valori Familiari”), comunemente noto come Anti-gay Bill, al Presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo per la firma, nonostante un’ingiunzione che cerca di bloccare il processo. Questa legge, approvata dal Parlamento il 28 febbraio 2024, prevede il divieto di attività LGBTQIA+ e la criminalizzazione della loro promozione, advocacy e finanziamento, con pene che vanno dai sei mesi ai tre anni di reclusione per chi partecipa a tali attività e dai tre ai cinque anni per chi le sostiene o le finanzia.
In un discorso alla stampa tenutosi ad Accra martedì scorso, Bagbin ha accusato l’esecutivo e il potere giudiziario di voler minare l’autorità del Parlamento, sostenendo che il Presidente non ha il potere di impedire al Parlamento di trasmettere il disegno di legge per l’approvazione finale. Inoltre, Bagbin ha dichiarato che il potere giudiziario, che sta attualmente valutando due cause legali contro di lui per la questione dell’Anti-Gay Bill, non ha alcun diritto di interferire nelle funzioni legislative del Parlamento; secondo il Presidente del Parlamento, il potere giudiziario può intervenire solo una volta che la legge è stata promulgata.
In base alla procedura legislativa del Ghana, il disegno di legge richiede ora l’assenso presidenziale per entrare in vigore. Il Presidente ha sette giorni per decidere se firmare la legge. Nel caso in cui Nana Akufo-Addo decidesse di non approvare il disegno di legge, il Parlamento potrebbe comunque convertirlo in legge tramite un voto di maggioranza qualificata di due terzi.
Nel frattempo, l’Ufficio della Presidenza ha comunicato al Parlamento di sospendere la trasmissione della legge fino alla risoluzione dei procedimenti legali in corso presso la Corte Suprema del Ghana.